Linea vita è un termine che ha iniziato a diffondersi in Italia ormai da più di dieci anni. Da quando le prime leggi ed i primi regolamenti locali hanno introdotto l’obbligo di installare sui tetti, di dispositivi permanenti a garanzia della sicurezza durante i successivi lavori in quota.
“linea vita” (dall’inglese life-line) è spesso diventato sinonimo per estensione, a volte impropria, di tutta una famiglia di dispositivi.
linea vita non compare nelle norme tecniche di riferimento, come definizione di un prodotto
Le norme tecniche sono quei documenti che definiscono le caratteristiche, le prestazioni, i metodi di prova di prodotti, processi e servizi, fornendo anche un glossario sui termini da utilizzare.
le norme tecniche più conosciute dagli addetti ai lavori, la UNI EN 795 e la UNI 11578 parlano di “linee di ancoraggio flessibili/rigide orizzontali“. La norma tecnica UNI 11560 che tratta invece della progettazione e dell”installazione, parla di “ancoraggi lineari” e di “sistemi ancoraggi lineari“.
Il termine “linea vita” fa capolino nel testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro D.lgs 81/08 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, all’articolo 115 Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto, dove le linee vita sono inserite in un elenco piuttosto promiscuo di prodotti, senza che ne sia data una definizione.
In molte leggi regionali si parla infine di “linee di ancoraggio”, in coerenza con le norme tecniche sopra citate.
Cos’è in pratica una linea vita?
Non essendoci una definizione ben precisa possiamo riferirci a cosa si intende normalmente:
una linea, ovvero un cavo o un binario rigido, orizzontale, inclinato o verticale , su cui scorre un elemento di connessione, come un moschettone, una navetta, un carrello…collegato all’imbracatura indossata da un operatore.
Una linea vita non deve avere per forza un andamento rettilineo, ma può presentare delle curve, incrociarsi con altre linee, seguire l’andamento del colmo di un tetto o l’andamento articolato di una parete.
Cosa non è una linea vita?
- Un parapetto (anche se realizzato con alcuni elementi in cavo metallico) è…un parapetto, non un dispositivo di ancoraggio ed è soggetto ad altre norme tecniche.
- Un ancoraggio singolo o un insieme di dispositivi di ancoraggio singoli, anche se installati in serie, non sono propriamente una linea vita, anche se il termine ormai viene utilizzato per estensione per descrivere tutti i sistemi di ancoraggio anticaduta. Se ne parla più dettagliatamente qualche riga sotto.
- Il termine è utilizzato impropriamente in tutti quei casi nei quali non è previsto lo scorrimento di un connettore (o moschettone) collegato ad un imbracatura indossata da un operatore.
Quante tipologie di linee esistono?
Ci sono diversi criteri secondo cui si possono inquadrare questi prodotti.
- Il primo criterio può essere quello di suddividere le linee vita in orizzontali (con inclinazione massima di 15° rispetto all’orizzontale) e le linee vita inclinate-verticali
- Il secondo criterio può essere quello di suddividere le linee in flessibili e rigide. Le prime sono realizzate con cavo metallico o tessile, le seconde con profili metallici
- Il terzo criterio può essere quello di suddividere le linee vita in permanenti e temporanee/portatili. Le prime sono destinate a rimanere stabilmente in dotazione ad un edificio, le seconde sono destinate ad essere installate, utilizzate e successivamente rimosse ed eventualmente riutilizzate in un altro in maniera analoga ad un dispositivo di protezione individuale.
Alcune immagini delle diverse tipologie descritte
Linea vita flessibile orizzontale temporanea realizzata con supporti e cavo in acciaio
Una linea rigida orizzontale ad installazione permanente realizzata con un binario in alluminio
Una linee vita flessibile orizzontale ad installazione permanente realizzata con supporti e cavo in acciaio
Una linee vita flessibile verticale applicata ad una scala
Una linee vita rigida verticale a binario applicata ad una scala
Di che materiale sono fatte le linee vita?
Le linee flessibili, ovvero le linee realizzate con un cavo, sono generalmente fabbricate in acciaio inox (i supporti di estremità o intermedi possono essere anche in acciaio zincato a caldo), esistono tuttavia linee temporanee e portatili realizzate con fettucce o funi di fibra tessile.
Le linee rigide sono realizzate con profilati in alluminio o in acciaio.
E’ obbligatorio installare una linea vita sul tetto della propria abitazione?
Il testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, D.lgs 81/08, all’articolo Art. 91. Obblighi del coordinatore per la progettazione indica, durante la progettazione dell’opera (si parla di edilizia) e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte, di prediporre un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, i cui contenuti sono definiti all’allegato XVI, contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori……tale fascicolo deve essere preso in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi sull’opera.
Per garantire la sicurezza durante i lavori in quota di piccola entità, anche se non vengono citate specifiche categorie di prodotti, non ci sono alternative alle linee vita, ma l’obbligo effettivo di installazione ed il momento in cui installare una linea vita viene sempre definito da leggi di tipo locale.
Ad oggi ci sono leggi di questo tipo in quasi tutte le regioni del nord Italia, in molte regioni del centro e, per quanto riguarda il sud, in Sicilia, Campania e Puglia.
Quando è opportuno installare una linea vita?
Il momento ideale per il montaggio di una linea di ancoraggio sul tetto della propria abitazione è quello in cui il tetto stesso viene realizzato (ovvero in fase di costruzione dell’edificio) o in occasione di una manutenzione straordinaria. In queste fasi risultano infatti esposte le parti della struttura a cui fissare gli elementi della linea vita.
Proprio per questo motivo le regioni che hanno reso obbligatoria l’installazione di linee vita e di sistemi permanenti per la prevenzione delle cadute dall’alto hanno definito che l’installazione deve avvenire in occasione della costruzione di nuovi edifici o di manutenzioni straordinarie al tetto.
Nulla vieta, ed è anzi prassi consolidata per molti amministratori immobiliari, di commissionare l’installazione di sistemi di ancoraggio senza che su un tetto già esistente siano previsti interventi di manutenzioni straordinaria.
In questo caso l’amministratore tutela responsabilmente (del resto è obbligato a farlo…) la sicurezza di operai e manutentori che dovessero accedere ad un tetto privo di altri sistemi di protezione.
A cosa serve la linea vita?
La linea di ancoraggio ed eventualmente gli ancoraggi che la integrano si utilizzano per lavori di piccola entità e di breve durata. Per fare qualche esempio: la sostituzione di alcune tegole del tetto; la realizzazione di una toppa nella guaina, la pulizia delle grondaie; la pulizia di un impianto fotovoltaico; la manutenzione di un antenna televisiva, la manutenzione di un’unità esterna di un condizionatore…
Si può garantire la sicurezza in un cantiere temporaneo mobile (ad esempio per un intervento sulla struttura del tetto) utilizzando solo le linee di ancoraggio?
La priorità nella scelta dei sistemi di protezione va sempre data ai dispositivi di protezione collettiva, come ponteggi calcolati e montati “ad hoc, “parapetti o in alternativa reti anticaduta. La linea di ancoraggio non è un dispositivo di protezione collettiva e rappresenta, nel caso di attività di cantiere, solo una scelta di ripiego nel caso in cui i dipositivi di protezione collettiva non siano utilizzabili per dimostrabili limiti tecnici.
Del resto è facilmente intuibile che, gestire delle operazioni di cantiere con cospicue movimentazioni di materiali e con la presenza di più operatori vincolati ad una linea vita non sia proprio agevole.
Esistono linee costituite solo da ancoraggi puntuali (ganci, anelli, golfari…) ?
No, il termine “linea” presuppone la disponibilità di un elemento su cui ci possa essere uno scorrimento. Un ancoraggio puntuale non dà questa possibilità. Il termine “linea vita” utilizzato in presenza con ancoraggi puntuali è equivoco ed il suo utilizzo commerciale è da ritenersi fuorviante se non palesemente scorretto (in quanto vengono proposti sistemi “linea vita” che linea vita non sono).
Si possono sostituire le linee di ancoraggio con sistemi di ancoraggio puntuali (ganci , anelli, golfari…) ?
Un sistema costituito solo da ganci, permette, tramite progressione con due sistemi di collegamento (ad esempio due cordini anticaduta), di operare in sicurezza tramite una continua sequenza di agganci e successivi disimpegni dai ganci appena sorpassati.
Si tratta di un sistema che potrebbe essere valutato in tutti quei casi in cui, per caratteristiche strutturali della copertura, non sia installabile una linea vita o per mettere in sicurezza superfici di dimensioni limitate (ad esempio porzioni di falda con impianti fotovoltaici di piccole dimensioni).
Per tetti di grandi dimensioni, sui quali siano previsti spostamenti rilevanti, un sistema realizzato solo con ancoraggi puntuali risulterebbe poco ergonomico.
In alcune regioni (ad esempio in Toscana ed in Emilia Romagna) la priorità di installazione di sistemi lineari è indicata in maniera esplicita nei regolamenti.
E’ anche vero che una linea di ancoraggio, per essere pienamente efficace ha spesso bisogno di essere integrata con ancoraggi puntuali ad esempio nelle zone di accesso al tetto, o in altre zone con rischi particolari (ad esempio sfondamento di aree della copertura o aree soggette ad effetto pendolo in caso di caduta) e che non ha senso, a livello tecnico e di utilizzo, installare linee vita di lunghezza inferiori ai 4-5 metri.
C’è bisogno di un progetto per installare una linea vita?
Esatto, ad ogni installazione è associato un progetto piuttosto articolato ed altri documenti che rendono possibile individuare la ripartizione delle responsabilità tra le varie figure coinvolte (progettista/porogettisti; produttori degli ancoraggi; installatore)
Le soluzioni “fai da te” non accompagnate da un progetto non sono conformi alle prescrizioni delle leggi regionali e non danno garanzia di efficacia.
Chi può installare un sistema di ancoraggio?
L’installazione avviene a carico di operatori formati ed esperti. In alcune regioni (ad esempio in Liguria o in Piemonte) viene esplicitamente richiesta la frequenza di corsi specifici.
Con quali DPI si usa una linea vita?
Le linee di ancoraggio sono utilizzabili da parte di operatori qualificati che indossano ed usano DPI di trattenuta del corpo, ovvero imbracature ed elementi di connessione e collegamento, ovvero cordini anticaduta, sistemi retrattili o sistemi guidati.
Chi può usare un sistema di ancoraggi?
Una persona formata ed addestrata per l’utilizzo di DPI di IIIa categoria per i lavori in quota
E’ obbligatorio ispezionare periodicamente le linee vita?
Sì, secondo le indicazioni dei produtturi ed eventuali integrazioni di un tecnico che ha valutato il supporto di installazione. E un argomento che su queste pagine è già stato trattato in un articolo specifico.
Quanto costa installare una linea vita?
I costi vanno ripartiti in tre voci distinte che sono state già trattate in dettaglio :
Se vuoi un riferimento aggiornato qui trovi un nostro preventivo redatto nel 2024 per il tetto di un piccolo condominio
Una curiosità: “linea vita” è stato un marchio registrato…
Proprio così: la registrazione di linea vita , “riprodotta in ogni forma, carattere e dimensione” è stata richiesta nel 2007 ed attuata nel 2010.
Il termine, che già era di uso comune, è diventato sempre di più, negli anni seguenti, rappresentativo di un’intera categoria di prodotti essendo declinato al plurale come “linee vita” anche nel testo unico D.lgs 81/08.
Il rinnovo della registrazione è previsto con cadenza decennale e non ci risulta che siano presenti rinnovi alla registrazione del 2010.